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Giovanni Camerana - Poesie
Cosí ancor splende, nel crescente inverno
Del duolo mio, la indeprecabil notte 30
Vincendo, arcano sole, un fascinante
Sguardo di sfinge!
26 dicembre 1890.
Letteratura italiana Einaudi 150
Giovanni Camerana - Poesie
FRIBORGO
Dio, se dal colossale organo, dalle
Settemila ottocento aperte trombe,
Piomban le note a furia sulle tombe
Del duomo, e fremon per la buia valle,
Dio stesso, il bieco Dio vendicator 5
Tutti i lampi scaténa e gli uragani,
E i procombenti tuoni ed i lontani,
Parla Dio stesso, il Dio sterminator.
La saetta succede alla saetta,
Mugghian tutte le tènebre, poi lente 10
Si allontanan le cupe idre, la vetta
Risale argentea nel calmo zaffir;
O lontananze dei ricordi, in mente
Risorte appena, e già volte a svanir!&
Basilea, 27 agosto 1892.
Letteratura italiana Einaudi 151
Giovanni Camerana - Poesie
A LEONARDO BISTOLFI
Bistolfì, se al pensier tuo stanco arrída
Malinconicamente il contemplare,
Lontan dalle plebee stupide grida,
Le argentee nubi alte nel cielo e il mare
Nordico, vieni! A noi fausto il migrare, 5
A noi prole di duol, verso la fida
Olanda immensa, e le sue dune e il mare
Che le fiagella, il mar pieno di strida,
Pien di tuoni e di tènebra. Vedremo
Harlem nebbiosa in fondo al piano, e il giro 10
Dei remoti mulini al filo estremo
Degli orizzonti; e sentirem, nel tetro
Silenzio vesperal, come un sospiro,
Passar di Ruysdael, grave, lo spetro.
12 novembre 1892.
Letteratura italiana Einaudi 152
Giovanni Camerana - Poesie
OROPEE
Letteratura italiana Einaudi 153
Giovanni Camerana - Poesie
Ave, Maria, che dalla nicchia d oro,
Tra i fulgori di tua veste gemmata,
Negra in viso, ma bella, ascolti il coro,
L ingenuo coro della pia borgata.
Ave, Maria, di stelle inghirlandata, 5
Curvo e triste nell ombra io pur t imploro;
La valle imbruna, è il fin della giornata,
Coi mandrian dell alpe io pur t adoro.
Tu che salvi dall ira del torrente,
Tu azzurra visïon nell uragano, 10
Tu ospizio infra le nevi ardue, tu olente
Aura, in che orror mi affondo, in che agonia,
L onta, il ribrezzo, il gran buio crescente,
Tu lo sai, tu lo vedi: Ave, Maria.
Aprile 1882.
Letteratura italiana Einaudi 154
Giovanni Camerana - Poesie
Bacia l ultimo sole, ultima e queta
Carezza d oro, il Tovo ed il Mucrone
Nitidissimi; sogna entro il vallone
L ombra crepuscolar come un poeta.
E si sposano a quella visione 5
Glauca in un armonia bianca e segreta
Portici e piazze; e con cadenza lieta
Dice il fonte la sua vecchia canzone.
Questa è l ora in cui piovon le rugiade
Sui fior dei prati e sui martirii umani, 10
L ora in che il vento e l onda e l ira cade,
E oscillan gravi nella pace pia,
Come soffio di spiriti lontani,
Gli «ora pro nobis» della litania.
18 agosto 1891.
Letteratura italiana Einaudi 155
Giovanni Camerana - Poesie
Quante vennero a te (volge l estate,
Prenunzian l Alpi già il settembre), quante
Vennero a te, da un anno, faticate
Lacrime ed ombre, o Statua scintillante?
Quante volte le tue buie vallate 5
La folgore acciecò, bianca, guizzante,
E mugghiò il tuono sulle spaventate
Mandre, e sui boschi, e sul pastor tremante?
Gli urli del nembo hai tu calmato, o nera
Statua? Le tue mani di taumaturga 10
Stendesti tu? Scomparve la bufera?
Tornò in vetta al Mucrone il raggio d or?
Farai tu che una mite alba in me surga?
O nera Statua, mi conosci ancor?
Oropa, 12 agosto 1892.
Letteratura italiana Einaudi 156
Giovanni Camerana - Poesie
ALLA STATUA
Lenta e serena dalla ottagonale
Cupola grigia di ardesia, si effonde
Per la gran pace bianca del piazzale,
Poi surge ai boschi, alle gole profonde,
La canzon di Maria; gemon nell onde 5
Armonïose i cor noti allo strale
Del fato, i vinti nell alta, ideale
Pugna, le sanguinanti e moribonde
Forze, a cui fa ribrezzo il vuoto immenso,
Infra le cose sola cosa vera. 10
Poi l inno sacro, il dolce olir d incenso,
La afflitta voce, il compianto, il lamento
Cadono: è notte. Nella cripta nera
Pur della Statua il fulgorío si è spento.
14 agosto 1892.
Letteratura italiana Einaudi 157
Giovanni Camerana - Poesie
ALLA STATUA
O Statua, quando a terra piú si piega
L anima mia paurosamente,
Come una fila di salici piega
Nei campi oscuri, sotto l imminente
Turbine, e quando, ultimo sogno, annega 5
L ultimo avanzo di lembo lucente,
E la gran notte interïor dispiega
Le immonde ali d upúpa orribilmente;
Quando trabalzan le campane a morto
Di tutti i sogni a tutti gli orizzonti, 10
E piú ingrossa ruggendo il fortunale;
Tu mi apparisci allora, ideal porto,
O dolce Statua, fra i tuoi bianchi monti,
Nei lampi d oro del tuo trono astrale!
Saluzzo, 14 dicembre 1892.
Letteratura italiana Einaudi 158
Giovanni Camerana - Poesie
Deh, a me stendi la mano tua, dal trono
Tuo, dalla pace de tuoi monti santi.
Spaventosa la notte in sui crollanti
Baratri, preme e mugge orrendo il tuono.
La tua man, la pietà del tuo perdono, 5
Il mite, il grande oblío dei giorni erranti,
Il raggio d alba de tuoi monti santi,
Ecco a te chieggo, nella polve prono.
Ed è il peccato mio la polve nera
Da cui ti parlo e protendo le braccia, 10
Mentre cresce il clamor della bufera.
Ed è il peccato mio che insurge, questa
Tenebría senza scampo e senza traccia,
Questo incubo di spettri e di tempesta.
Catania, 12 novembre 1894.
Letteratura italiana Einaudi 159
Giovanni Camerana - Poesie
PER IL QUADRO «SPES NOSTRA SALVE»
DI LORENZO DELLEANI
Noi siam gli umili, al suol curvati; e il canto
Nostro, la buia pastoral preghiera,
Spesso ai venti frammista e al truce schianto
Delle folgori, allor che la bufera
Scrolla gli abissi; noi, dannati al pianto 5
E alla gleba fatal, noi, per la nera
Valle, innalziamo al propugnacol santo
Del tuo arcano poter, Madonna nera.
Pietà, o Vergine, adunque, or che procombe
Tanta sui conculcati ombra di morte; 10
Pietà per noi, peí figli, e per le tombe
Lontane; atterra i vïolenti, segna
La grande aurora della nova sorte,
E nei secoli eterni eterna regna.
Torino, 7 aprile 1896.
Letteratura italiana Einaudi 160
Giovanni Camerana - Poesie
È tardi, è tardi: l ombra è intensa. Muore
Remotamente ogni piú estrema zona
D occidentali fulgenze; risuona
L Ave tra i boschi e cade anch essa e muore
Tra i brulli boschi, assorti nel torpore 5
Del verno che discende. Il verno intuona
Il canto dei sepolti e già corona
Di tetro grigio e di muto candore
Il ferreo Tovo e gli erti baluardi
Del Mucron tempestoso: urge la brezza, 10
Piovon le foglie a stuoli: è tardi, è tardi.
Fuggon precipitando gli anni: tocca
Le rive ultime il mar della tristezza;
Dal reo calice il fiel monta e trabocca.
Oropa, 26 ottobre 1897.
Letteratura italiana Einaudi 161
Giovanni Camerana - Poesie
LAZZARO
Letteratura italiana Einaudi 162
Giovanni Camerana - Poesie
«ELI! LAMMA SABACTHANI!& »
Procombeva la nona ora. Passava
Per l aria stupefatta un glacïale
Brivido. Sanguinante agonizzava
Il sol d eclissi nella universale
Tenebría di sepolcro. Biancheggiava 5
Sotto la tenebría universale,
Come un lembo lunar, la città prava.
Dall arche i morti uscian; l antemurale
Già tremava, e strídeano i templi. L ora
Nona era giunta; procombea piú atroce 10
La tenèbra; oscillava il suolo. Allora
Terribil come il tuon, fino ai piú arcani
Cieli, dall alto della buia croce
Montò il grido: «Eli! lamma sabacthani!& »
Catania, 2 aprile 1894.
Letteratura italiana Einaudi 163
Giovanni Camerana - Poesie
LAZZARO
Letteratura italiana Einaudi 164
Giovanni Camerana - Poesie
In quel tempo la voce Sua tuonò:
«Lazzaro! Vieni fuora!» Oh, non comparve
Larva piú bianca fra le bianche larve
Come quella che al grido si drizzò
Dal buio speco, e lenta camminò. 5
Tale il quadridüan, raggiando, apparve
Dai limbi emerso delle morte larve;
Cosí al sol dei viventi egli tornò.
Alla queta ei tornò sua Betanía,
Tornò ai purpurei vespri, alla dolcezza 10
Dei colloquii di Marta e di Maria.
Noi, la voce del Dio non chiama!& L ugna
Contro la pietra sepolcral si spezza
Orribilmente, nella inutil pugna.
Torino, 22 gennaio 1899.
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